Ci sono città che attraversiamo ogni giorno senza rendercene conto. Le attraversiamo con le nostre foto, i nostri video, la nostra voce, i nostri messaggi; città le cui strade conservano le nostre memorie, il nostro lavoro, i nostri “ti amo” e i nostri “ti odio”. Intere metropoli di metalli rari e fibre plastiche dai colori sgargianti che abitano silenti le nostre tasche, i palmi delle nostre mani, le nostre scrivanie, i nostri zaini. Sono le città dell’elettronica, così vicine e permeanti le nostre vite, eppure spesso così lontane: città che viviamo ogni giorno, ma di cui non sappiamo nulla: quasi tuttз ne ignoriamo forma e funzionamento, e quando la città viene meno, che sia il nostro smartphone, il nostro tablet, il nostro computer, per noi diventa una città morta. Per tuttз noi, o quasi: perché alcune persone, come chi fa vivere il progetto WEEE Open, decidono di buttarsi in queste città, di ripararne le strade e le infrastrutture, fino a riportarle al loro splendore originario e prolungandone la vita, a beneficio dell’ambiente e di chi le continuerà ad usare. L’obiettivo della serie di sfondi “citiEEEs” è quello di avvicinarci un po’ di più a questi mondi, sorvolandoli per osservarne le strade, le piazze, le forme e i colori, e per ricordarci la complessità e il valore retrostante quegli oggetti che spesso diamo ormai per scontati.
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E se volete, potete scaricarli da qui.