Marco.Djallo

citiEEES

Chi mi conosce un po’ ben sa che ho una fascinazione profonda per qualsiasi dispositivo elettronico.

Computer, fotocamere, smartphone, dumbphone, mediamenteintelligentiphone, lettori musicali, console… Se ha tasti, devo premerli. Se ha menu, devo esplorarli. Se ha un tema scuro, devo impostarlo. Se il software si può modificare, devo farlo. É così, mi porto dentro questa anima nerd da sempre, e con fierezza la nutro ogni giorno.

E quindi, è successo che all’inizio di quest’anno io sia entrato nel team studentesco WEEE Open, che si occupa di recuperare, riparare e donare computer usati, oltre a promuovere il software libero e mille altre figate. Insomma, fidatevi e andate su https://weeeopen.polito.it/ a dare un’occhiata.
Detto ciò, sono entrato nel team, ma purtroppo a causa delle contingenze astrali della vita ho contribuito ben poco, sicuramente meno di quello che avrei voluto.

Ma una cosa l’ho fatta: in qualità di designer del team, ho provveduto a realizzare una serie di 3 sfondi che andranno impostati di default sui pc ricondizionati/riparati e donati agli enti che ne hanno bisogno, come ad esempio le scuole. Tre scatti realizzati con un’adattatore macro e in seguito editati su Photoshop. E così, nasce il piccolo progetto “citiEEES”, tre foto macro, tre paesaggi, e qualche parola per descriverli:

Ci sono città che attraversiamo ogni giorno senza rendercene conto. Le attraversiamo con le nostre foto, i nostri video, la nostra voce, i nostri messaggi; città le cui strade conservano le nostre memorie, il nostro lavoro, i nostri “ti amo” e i nostri “ti odio”. Intere metropoli di metalli rari e fibre plastiche dai colori sgargianti che abitano silenti le nostre tasche, i palmi delle nostre mani, le nostre scrivanie, i nostri zaini. Sono le città dell’elettronica, così vicine e permeanti le nostre vite, eppure spesso così lontane: città che viviamo ogni giorno, ma di cui non sappiamo nulla: quasi tuttз ne ignoriamo forma e funzionamento, e quando la città viene meno, che sia il nostro smartphone, il nostro tablet, il nostro computer, per noi diventa una città morta. Per tuttз noi, o quasi: perché alcune persone, come chi fa vivere il progetto WEEE Open, decidono di buttarsi in queste città, di ripararne le strade e le infrastrutture, fino a riportarle al loro splendore originario e prolungandone la vita, a beneficio dell’ambiente e di chi le continuerà ad usare. L’obiettivo della serie di sfondi “citiEEEs” è quello di avvicinarci un po’ di più a questi mondi, sorvolandoli per osservarne le strade, le piazze, le forme e i colori, e per ricordarci la complessità e il valore retrostante quegli oggetti che spesso diamo ormai per scontati.

Enjoy the view 👨🏼‍💻👩🏼‍💻👨🏼‍💻👩🏼‍💻

E se volete, potete scaricarli da qui.

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